In relazione all’intervista rilasciata a La tecnica della scuola da Alessandro Rapezzi (FLC CGIL) sulla riapertura del tavolo negoziale sul CCNI della mobilità, mi corre l’obbligo di alcune precisazioni riguardo ad affermazioni assolutamente non rispondenti al vero o che distorcono in modo evidente la realtà dei fatti nella loro successione.
- Non sarà la “rivisitazione” del CCNI a cancellare i vincoli esistenti per i docenti assunti prima di settembre 2022: quella che viene definita una “possibilità concreta” è in realtà una situazione già operante a seguito delle modifiche legislative intervenute dopo la firma del CCNI sottoscritto il 27 gennaio 2022. Si tratta delle disposizioni, inserite nella legge di conversione del D.L. 22 marzo 2022, n. 21 (Legge 20 maggio 2022, n. 51) per effetto delle quali vengono meno alla radice i vincoli triennali per gli assunti nel 2021/22, quei vincoli che solo grazie al CCNI furono attenuati, consentendo agli assunti 2021 di chiedere e ottenere trasferimento.
- Il Tribunale di Roma ha condannato il ministero non per aver sottoscritto il contratto con una sola sigla: la sentenza dice invece espressamente che quella circostanza non costituisce motivo di invalidità. La decisione del Tribunale è motivata col fatto che le altre sigle non sarebbero state coinvolte nella trattativa; la decisione finale sarà assunta a seguito della opposizione presentata dal ministero che sarà discussa a fine novembre.
- È vero che il contratto sulla mobilità ha prodotto migliaia di spostamenti, ma non si può dire che sarebbero avvenuti “attraverso soprattutto alle assegnazioni provvisorie”: si tratta infatti di tutt’altro tema, in quanto quest’ultima tipologia di movimenti, come dovrebbe essere ben noto, non è affatto disciplinata dal CCNI triennale sulla mobilità, bensì da uno specifico CCNI annuale che tutte le sigle hanno potuto confermare per il 22/23 senza alcun vincolo proprio perché nel frattempo era entrato in vigore la conversione del DL 21.
- L’analisi “pezzo per pezzo” del contratto, considerato che i suoi effetti non sono – fortunatamente – in discussione, è operazione, al momento, di assai scarsa utilità pratica, essendo ben più rilevante la discussione che in tema di mobilità dovrà avvenire al tavolo del rinnovo del CCNL.
In definitiva, va detto che l’attuale CCNI avrebbe dovuto essere in ogni caso rivisto per adeguarlo, oltre che alle novità intervenute in sede legislativa, a quanto si spera potrà emergere dal confronto con l’ARAN, dove è tra le nostre priorità l’obiettivo di recuperare quanto più possibile la materia all’ambito negoziale, puntando fra l’altro a superare i nuovi vincoli introdotti dal DL 30 aprile 2022 n. 36, vincoli ai quali l’Amministrazione intenderebbe dare immediata applicazione.
Attilio Varengo, segretario nazionale Cisl Scuola