Nel pomeriggio di ieri si è svolto al ministero un incontro nel corso del quale ci sono stati illustrati i contenuti della bozza di DPCM previsto dal DL 36/2022 sui nuovi percorsi abilitanti per l’insegnamento nella scuola secondaria.
Il DPCM adottato di concerto tra MUR e MIM; definisce i contenuti dell’offerta formativa, i requisiti delle Università e Istituzioni AFAM che anche aggregati in Centri multidisciplinari, saranno accreditati dal MUR per erogare i percorsi, i costi di partecipazione, i criteri e le modalità di svolgimento delle prove finali.
Con vari Allegati al DPCM è definita l’articolazione dei diversi percorsi che, come prevede il DL 36, sono corrispondenti a 60 CFU ma in particolari casi prevedono invece percorsi pari a 30 CFU.
Precisamente:
Il percorso abilitante corrispondente a 60 CFU riguarda gli aspiranti in possesso del titolo di studio di accesso all’insegnamento sulla specifica classe di concorso. E’ previsto l’accesso al percorso anche a coloro che stanno frequentando i corsi di studio per il conseguimento del titolo di accesso che, in aggiunta alle attività formative curricolari del corso di studio, potranno cominciare a fruire dell’offerta formativa dei percorsi abilitanti.
A regime la partecipazione, ai concorsi sarà possibile solo con il possesso dell’abilitazione conseguita a seguito dei percorsi di 60 CFU eccezion fatta per i precari abbiano maturato tre annualità di servizio nelle scuole statali che potranno sempre partecipare, e in caso di assunzione dovranno acquisire l’abilitazione per avere la conferma in ruolo.
I percorsi abilitanti corrispondenti a 30 CFU riguardano :
– i percorsi che consentono l’accesso al concorso nella fase transitoria prevista fino al 2024. Tali percorsi si concluderanno entro il 28 febbraio 2024
– i percorsi che completano la formazione dei vincitori dei concorsi che vi abbiano partecipato con il possesso dei 30 CFU di cui sopra
– i percorsi che dovranno seguire i vincitori dei concorsi che hanno avuto accesso al concorso perchè in possesso di tre annualità di servizio.
Il DPCM prevede inoltre un percorso pari a 36 CFU destinato, nella fase transitoria ai vincitori dei concorsi che vi abbiano avuto accesso con il solo requisito del titolo di studio e del possesso dei 24 CFU conseguiti entro il 31 ottobre 2022.
Infine il DPCM prevede Linee guida per il riconoscimento, all’interno dei percorsi di 60 CFU, dei crediti conseguiti nel percorso di studi universitari.
Per quanto riguarda i percorsi abilitanti dei docenti già in possesso di una abilitazione per altra classe di concorso o diverso ordine di scuola ( cosiddetti ” Ingabbiati ” ) il DPCM assegna ai Centri la valutazione dei crediti già posseduti anche attraverso l’esperienza informale e non formale ai fini della definizione del percorso necessario per il conseguimento della nuova abilitazione. nei confronti di tale personale l’Amministrazione ha riferito che entro l’estate sarà emanato un provvedimento di legge finalizzato a garantire condizioni di accesso, all’offerta formativa ai fini abilitanti dei docenti ingabbiati svincolando tali percorsi dalle regole stringenti imposte dal DL 36 rispetto al fabbisogno di docenti abilitati al cui calcolo provvede il MIM su base triennale.
La definizione del fabbisogno e l’offerta di percorsi che le Università saranno in grado di sostenere nei diversi territori , costituiscono l’aspetto critico della riforma del DL 36 che non dà garanzie per soddisfare le attese di tutti coloro che sono interessati ad abilitarsi. A tal proposito abbiamo evidenziato come non possa essere lasciate alle singole università le modalità di programmazione degli accessi in caso di eccedenza di domande rispetto all’offerta accademica.
Criteri di precedenza negli accessi devono a nostro giudizio essere definiti dal Ministero dell’istruzione tenendo nella giusta considerazione le esigenze dei precari.
Il DPCM sarà inviato per il parere sia al CSPI che al CUN.
Si prevede che i nuovi percorsi possano essere attivati con l’anno accademico 23/24 quindi nel prossimo autunno.