PIANO NAZIONALE RIPRESA E RESILIENZA PER L’ISTRUZIONE, INCONTRO MINISTERO-SINDACATI

Il 3 settembre il Ministro dell’Istruzione e le organizzazioni sindacali firmatarie del Patto per la Scuola hanno avviato un primo esame del quadro delle riforme previste nel Piano nazionale di ripresa e resilienza per il settore istruzione.
Durante l’incontro sono state preliminarmente sottolineate dal dott. Luigi Fiorentino, Capo di Gabinetto del Ministro dell’Istruzione, la dimensione sistemica delle azioni di riforma e le modalità di funzionamento della Cabina di regia di cui al decreto-legge n. 77/2021. Nel decreto-legge è previsto, tra l’altro, lo svolgimento di periodici tavoli di settore e territoriali con le parti sociali maggiormente rappresentative, così da assicurare un confronto preventivo sulle ricadute dirette o indirette sul lavoro.
Ha inoltre ribadito che il PNRR è un progetto unitario che va interamente realizzato e che prevede l’interlocuzione con l’Unione Europea attraverso il Mef ed anche poteri sostitutivi e di commissariamento dell’Amministrazione centrale nei confronti delle amministrazioni periferiche o degli Enti eventualmente inadempienti.
A tal proposito, in Consiglio dei ministri, Maria Rosaria Carfagna, Ministro per il sud e la Coesione territoriale, ha presentato un piano per il rafforzamento amministrativo dei piccoli Comuni o dei Comuni in difficoltà finanziarie, per garantire capacità progettuali e di esecuzione. Si comprende bene come questo piano sia particolarmente importante nel settore scolastico, specialmente per l’edilizia, considerando che gli edifici sono in grandissima maggioranza proprietà degli enti locali.
Gli investimenti previsti nel PNRR sono accompagnati da una serie di riforme di grande impatto, destinate a trasformare la scuola così come oggi la conosciamo. La formazione e il reclutamento del personale, l’orientamento e la riforma degli ITS e degli istituti professionali, la revisione dell’organizzazione scolastica con particolare attenzione al dimensionamento e alla numerosità delle classi, rappresentano gli assi portanti delle riforme previste.
Gli investimenti riguardano ampi settori, dagli asili nido all’estensione del tempo pieno, dal potenziamento e risanamento delle infrastrutture scolastiche, sino a piani di formazione per il personale della scuola.
Per rendere concreto tutto questo e considerando i tempi di realizzazione che sono stringenti, appaiono dunque necessarie molta concretezza e capacità operativa.
La Cisl scuola ha tuttavia osservato come la gestione delle risorse previste nel PNRR non possa essere tenuta disgiunta da interventi in legge di Bilancio che consentano la ordinaria sostenibilità delle riforme realizzate, altrimenti a rischio di rimanere “cattedrali nel deserto”, destinate a non sopravvivere una volta terminati i finanziamenti europei. Così appare vano intervenire sul rinnovamento delle strutture edilizie o tecnologiche delle scuole se poi non vi sono fondi per la manutenzione; o definire, come avvenuto nell’ultima legge di bilancio, misure che abbassano i parametri di dimensionamento delle istituzioni scolastiche, senza dare continuità al finanziamento degli stipendi del personale dirigente e DSGA da assegnare alle istituzioni così dimensionate.
Le misure di riforma, inoltre, devono essere assunte avendo presente le variabili in gioco. Il mondo della scuola è complesso e misure lineari spesso non sono efficaci. Ad esempio, difficilmente si può risolvere il problema dell’affollamento delle classi con la sola riduzione dei parametri numerici per la formazione dei gruppi di alunni, senza prendere in considerazione i metri quadri realmente a disposizione in ciascuna aula, in strutture scolastiche spesso allocate in condomini o edifici storici.
Alcune tra le misure di riforma previste nel PNRR hanno un forte impatto sul lavoro e su aspetti contrattuali: reclutamento, formazione, continuità didattica, auspicata soprattutto in alcune particolari situazioni territoriali e sociali più disagiate. Occorre a tal fine coinvolgere il personale della scuola costruendo un sistema di incentivi e riconoscimenti del lavoro che viene svolto nelle nostre istituzioni scolastiche. Tutto ciò richiede evidentemente adeguati finanziamenti per gli interventi necessari nei rinnovi contrattuali.
Per questi motivi la Cisl Scuola ha sottolineato con grande chiarezza che il PNRR, in quanto progetto che ha caratteristiche unitarie e sistemiche, richieda anche unitarietà e stretto coordinamento con gli stanziamenti ordinari in legge di Bilancio per costruire le condizioni di sostenibilità, anche nel lungo periodo, delle riforme adottate. Infine, è certamente necessario l’ascolto e il confronto con i diversi attori coinvolti nei vari settori, anche per evitare errori di progettazione degli interventi che potrebbero vanificare gli effetti degli ingenti investimenti previsti.

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